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Sulla Torino-Caselle una scatola nera per monitorare ponti e viadotti.

Il sistema è basato sulle più sofisticate tecnologie

E’ una vera e propria scatola nera delle infrastrutture quella che i tecnici dell’azienda Sysdev in collaborazione con Anas hanno montato sulla RA10, Torino-Caselle, il raccordo per l’aeroporto. Più precisamente sotto il ponte che attraversa il torrente Stura. Si tratta di un sistema innovativo e basato sulle più sofisticate tecnologie che consente di monitorare ponti e viadotti per scongiurarne, come è successo già in passato, il crollo. Se un sistema del genere fosse stato attivo sul ponte sul Po, Settimo-Castiglione, i tecnici avrebbero potuto intervenire tempestivamente evitando oltre un anno di chiusura dell’infrastruttura e gravi disagi alla circolazione.

IL SISTEMA
Il sistema, in realtà un’applicazione si chiama Shbox e consiste in una serie di sensori wireless in grado di misurare nello stesso momento e nello stesso punto dove sono stati installati, la deformazione, lo spostamento, la temperatura, l’inclinazione e l’evento sismico della struttura. I dati vengono poi trasmessi in tempo reale ad una piattaforma software che li elabora con una cadenza oraria. I sensori insomma dialogano con la piattaforma attraverso la rete cellulare e laddove non ci sia elettricità possono essere alimentati con pannelli solari dal momento che il loro consumo energetico è molto basso. Questo sistema innovativo e super tecnologico consente non solo di tenere sotto controllo puntuale le strutture, ma riduce anche al minimo le ispezioni. I sensori formano dei nodi assimilabili ad una nuvola di punti di misura dinamici che aggiornano costantemente il modello strutturale su di esso costruito. Così è possibile valutare continuamente la salute dell’opera su appositi grafici con vari colori dal verde che significa «tutto a posto» al rosso che identifica la necessità immediata di intervento.

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